Cybersecurity

15 “big” del Congresso USA chiedono commissione d’inchiesta sui presunti attacchi informatici russi

Un gruppo di ex funzionari delle amministrazioni Bush, Clinton e Obama ieri ha chiesto un’indagine indipendente al di fuori del Congresso sui presunti attacchi informatici russi per interferire nelle elezioni presidenziali 2016.

Un gruppo di 15 funzionari dei settori difesa e servizi stranieri hanno firmato una lettera a sostegno di un disegno di legge che creerebbe una commissione di esperti indipendenti nominati da repubblicani e democratici insieme al Congresso, riferisce Buzzfeed.

Tra coloro che hanno firmato la lettera ci sono dei nomi eccellenti come l’ex Segretario di Stato Madeline Albright, l’ex Segretario alla Difesa Leon Panetta e Lee Hamilton, ex presidente della Commissione 9/11.

“Alcuni si sono chiesti se il governo russo, nonostante la conclusione di alcune delle nostre agenzie di intelligence andasse nel senso contrario, fosse veramente responsabile per gli episodi di hacking”, si legge nella lettera. “Tali dubbi rafforzano solo i motivi per cui un’inchiesta indipendente dovrebbe avvenire al di fuori del Congresso. Inoltre, è essenziale che questa commissione sia formata sempre al di fuori del Congresso, sarebbe l’unico modo per garantire che l’indagine sia libera da condizionamenti e non asservita alle volontà politiche di questa o quella commissione all’interno del Congresso “.

Come sappiamo il leader repubblicano presidente della camera Paul Ryan e il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell hanno chiesto al Congresso di investigare le rivelazioni da parte di funzionari di intelligence di presunti sforzi Russi per manipolare le elezioni.

L’ostacolo più grande che attende l’inchiesta è naturalmente rappresentato dal neoeletto presidente Donald Trump, il quale ha già respinto i risultati di intelligence secondo i quali la Russia avrebbe infiltrato il Comitato Nazionale dei Democratici.

Nel frattempo, l’appetito alla Camera sulla questione degli attacchi informatici Russi sembra perdere vigore. Entrambi i partiti hanno a più riprese accusato Barack Obama ed altri membri democratici del Congresso di usare in maniera strumentale per fini politici i presunti attacchi informatici da parte del governo russo.

Attualmente gli unici sforzi da parte del Congresso per indagare sulla questione sono al Senato. Una prima indagine verrà condotta dal Select Committee on Intelligence, guidata dal senatore Richard Burr. McCain inoltre condurrà un filone d’indagine separata tramite la Commissione Forze Armate del Senato.

La CIA ha pubblicato un memorandum riportato dal Washington Post il mese scorso che mostra come individui con legami con il governo russo abbiano passato email compromettenti dal Comitato Nazionale Democratico a Wikileaks. FBI e DHS hanno pubblicato un rapporto congiunto il 29 Dicembre che illustra i metodi attraverso i quali i due gruppi responsabili degli attacchi informatici russi hanno compromesso la gestione di reti ed endpoint associati con la campagna presidenziale 2016.

I due gruppi di hacker sono COZY BEAR e FANCY BEAR. Entrambi i gruppi nel passato hanno infiltrato molti punti chiave di vari governi nel mondo (USA, Cina, Iran, Canada e Giappone tra gli altri) sia nell’ambito della difesa nazionale che in quello delle infrastrutture. Vista la natura dei bersagli si è riusciti ad identificare un legame dei gruppi eversivi con gli attacchi informatici russi. I due gruppi hanno effettuato due intrusioni separate nel tempo e con bersagli diversi e non sembrano esserci indizi di legami tra di essi, forse nemmeno di una conoscenza reciproca.

L’intrusione di COZY BEAR ha sfruttato prevalentemente il malware SeaDaddy deployato sfruttando delle vulnerabilità di WMI(Windows Management Instrumentation) grazie alle quali gli hacker hanno creato una backdoor con un ingegnoso script Powershell offuscato. FANCY BEAR ha invece deployato un malware X-Agent in grado di eseguire comandi remoti, trasferimento remoto di files e keylogging.

In conclusione nel rapporto del 29 Dicembre sembrano essere evidenti le prove del coinvolgimento del governo russo in queste attività di hacking. Nonostante questo non crediamo che durante il corso della nuova presidenza Trump verrà dato un seguito importante alle indagini in merito come dimostra l’immediata revoca promessa da Trump della famosa espulsione decisa da Obama dei 35 diplomatici russi dagli USA.

Leggi di più sulla campagna elettorale di Trump su Twitter.

 

articoli originali: dailydot.com,crowdstrike.com

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